Schillaci, 'Ssn va modernizzato, più prevenzione e meno disuguaglianze'
A Elisir (Rai 3), focus su equità e riforme strutturali
Il Servizio sanitario nazionale resta "un bene di tutti e un modello riconosciuto a livello mondiale", ma per affrontare le sfide future "ha bisogno di riforme strutturali e di una profonda modernizzazione". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo oggi al programma Elisir su Rai 3, condotto da Michele Mirabella. Richiamando il cambiamento demografico del Paese, Schillaci ha sottolineato che l'Italia è tornata a essere tra le nazioni più longeve al mondo e prima in Europa per aspettativa di vita. "Il Ssn è nato nel 1978, oggi il mondo è cambiato e siamo un Paese che invecchia: questo ci pone nuove sfide", ha spiegato. Tra le priorità, il rafforzamento della prevenzione: "Dobbiamo passare da un sistema che cura gli italiani a uno che li aiuta a non ammalarsi, se vogliamo garantire sostenibilità e universalità". Sul fronte delle risorse, il ministro ha ricordato che la manovra prevede "oltre 6,5 miliardi in più rispetto all'anno precedente" e che nei primi tre anni di governo sono stati stanziati "quasi 15 miliardi", precisando che "non conta solo quanto si spende, ma come si spendono le risorse". Obiettivo centrale resta l'equità: "È inaccettabile che l'aspettativa di vita dipenda dal luogo di residenza: nel terzo millennio non può esserci una differenza di quasi tre anni tra Nord e Sud", ha concluso.
A.M. de Leon--LGdM